ROMA – Nella notte tra giovedì e venerdì un drone russo ha colpito il sarcofago che sigilla il reattore 4 di Chernobyl, richiamando immediatamente l’incubo del disastro nucleare del 1986. Lo ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che l’attacco ha provocato solo un incendio che è poi stato domato.
Un video mostra i danni alla struttura, ma né il leader ucraino né l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) segnalano variazioni nei livelli di radiazioni.
Last night, a Russian attack drone with a high-explosive warhead struck the shelter protecting the world from radiation at the destroyed 4th power unit of the Chornobyl Nuclear Power Plant.
This shelter was built by Ukraine together with other countries of Europe and the world,… pic.twitter.com/mLTGeDYgPT
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 14, 2025
Il sarcofago, ultimato nel 2016, è una corazza d’acciaio e cemento pensata per contenere la radioattività per almeno un secolo. Non è la prima volta che Chernobyl “entra”: nel febbraio 2022, all’inizio dell’invasione russa, l’esercito di Mosca ne prese il controllo per oltre un mese.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it