Inaccettabile omertà, non si conoscono nemmeno nomi delle aziende
Bargi di Camugnano (Bo), 10 apr. (askanews) – “Ieri era il giorno dello sgomento, oggi è il giorno della rabbia”. Perché “non è accettabile” che a oltre un giorno dal grave incidente alla centrale idroelettrica di Suviana, che è costato la vita a tre operai “non c’è ancora un quadro trasparente che dice il nome dei lavoratori coinvolti, feriti, morti e dispersi e di che azienda erano dipendenti e con quale contratto collettivo”. Ecco perché Cgil e Uil hanno indetto per domani, giovedì 11 aprile a Bologna, una giornata di sciopero generale per tutte le categorie. Lo da detto il segretario generale della Cgil Bologna, Michele Bulgarelli.”Siamo di fronte a una strage di lavoratori, forse una delle peggiori che la memoria ricordi a Bologna – ha spiegato Bulgarelli. Dobbiamo andare alla strage di fuoco della ThyssenKrupp, al disastro della motonave Elisabetta Montanari di Ravenna dove i lavoratori morirono soffocati nel ventre della nave. Questa” a Suviana “è al tempo stesso una strage di fuoco e una strage di acqua. Una strage di lavoratori che è lo specchio del mondo del lavoro d’Italia: un posto di lavoro, come un cantiere di Enel, che dovrebbe essere super presidiato” e invece “troviamo appalti, pensionati, dopo un giorno non c’è ancora un quadro trasparente che dice i lavoratori coinvolti, feriti, morti e dispersi e di che azienda erano dipendenti e con quale contratto collettivo”.”Questa è un’omertà inaccettabile in Italia e nel mondo – ha aggiunto il segretario -. Per questo Cgil e Uil hanno indetto per domani, giovedì 11 aprile a Bologna, uno sciopero di tutti i settori pubblici e privati con una manifestazione che si attende imponente. Ieri era il giorno dello sgomento, oggi è il giorno della rabbia. Perché non è accettabile che succeda questo e domani diremo ‘basta’. C’è un prima e un dopo la strage di Suviana nelle relazioni industriali, nel mondo del lavoro; serve un controllo sugli appalti, meno precarietà, un mondo del lavoro senza sfruttamento con pensionati costretti a lavorare perché non si sono sviluppate le competenze. Tutto questo è inaccettabile. Faccio appello ai lavoratori ma anche ai cittadini e ai pensionati: domani è il giorno della rabbia, venite in piazza a scioperare”.