(Ha collaborato Marco Sacchetti)
BOLOGNA – Musica sì, e tanta. Ma anche politica e la condanna delle guerre e dei morti sul lavoro. I Subsonica, durante il live sul palco dell’Unipol Arena di Bologna del 10 aprile, hanno voluto leggere una breve nota di Cgil e Uil alla luce della tragedia avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. “Abbiamo accolto l’invito dei sindacati che, a fronte della strage- ha detto il frontman Samuel- proclamano lo sciopero per giovedì 11 aprile con corteo cittadino. Perché non si può pensare di uscire di casa per lavorare e non tornare“. Da parte della band, durante le due ore e oltre di concerto non sono mancate poi critiche alle politiche del Governo sull’immigrazione (“noi possiamo pensare di non essere responsabili ma questa gente la votiamo”, ha detto il chitarrista Max Casacci), e quanto alle guerre in corso, sono anche comparse due grandi scritte sul palco “Stop bombing Gaza” e “Stop bombing Ukraine”.
PALCO, LUCI E VISUAL LA “REALTÀ (È) AUMENTATA
Tra impegno, musica e un palco davvero stupefacente, con maxischermi, luci, visual, e pedane che si alzano e si abbassano portando su e giù i musicisti, quello dei Subsonica è un ritorno sul palco in grande forma. Lo show parte tra luci rosse e una specie di gabbia-cancello che copre parzialmente la vista degli artisti al pubblico. Ma poi si capisce che quella ‘gabbia’ è in verità uno schermo, che aiuta a realizzare quella “Realtà aumentata” che è anche il titolo dell’ultimo album. Il concerto di Bologna inizia proprio coi brani di questo lavoro: “Cani umani”. “Mattino di luce”, “Pugno di sabbia” “Africa su Marte”. Per poi lasciare spazio a diverse incursioni nel passato, anche remoto, dei Subsonica, come “Le cose che non ho”, che fa parte del primo album, “Subsonica”.
GLI OSPITI FABIO CELENZA, ENSI E WILLIE PEYOTE E L’OMAGGIO A NEFFA
Samuel col cappellino di ordinanza, balla e salta, come fa sempre, per tutto il tempo, zompando sopra le pedane per raggiungere il tastierista Boosta, il bassista Vicio (che invece indossa un turbante), il chitarrista Max, il batterista Ninja. E scorrono tra gli altri “Liberi tutti”, “La glaciazione”, “Disco Labirinto”. Superata la metà del concerto ecco gli ospiti: prima Fabio Celenza, musicista e autore di doppiaggi parodistici che, solo sul palco doppia i personaggi che appaiono sugli schermi, da Marina Abramovich a Matteo Salvini, mettendo loro in bocca frasi non sense. Poi arrivano Ensi e Willie Peyote, quest’ultimo presente anche nelle precedenti date di Milano e Torino coi quali i Subsonica suonano “Il cielo su Torino”, “Scoppia la bolla”, “Numero uno”. Non manca il sorpresone, un omaggio a Bologna e a Neffa: la band e gli ospiti, insieme, cantano e rappano “Aspettando il sole”, pezzo del 1996.
LA FELICITÀ DI TORNARE A SUONARE E L’ENTUSIASMO DEI FAN
I Subsonica ammettono di aver avuto un periodo difficile e di aver ritrovato l’unità con l’ultimo album e grazie al loro pubblico, che non lesina affetto, applausi, ovazioni e canta tutti i pezzi, dai vecchi ai nuovi. Ci si avvia verso la fine con “Lazzaro” e “Benzina Ogoshi”, coi visual sugli schermi che sembrano sempre più reali. Quando Samuel chiede se i fan ne vogliono ancora, sa già la risposta. e allora il live finisce tra la gente che balla “Odore”, “Tutti i miei sbagli” e “Strade”, con nuovi e begli arrangiamenti.
L’articolo Subsonica live a Bologna ricordano le vittime di Suviana: “Non puoi uscire di casa per lavorare e non tornare” proviene da Agenzia Dire.
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