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Sostenibilità e digitalizzazione leve di trasformazione di moda e beauty

BariSostenibilità e digitalizzazione leve di trasformazione di moda e beauty

MILANO – Digitalizzazione e sostenibilità agiscono come forze trainanti nel ridefinire il panorama competitivo del settore moda e beauty made in Italy. Le aziende ne hanno preso coscienza, perciò l’adozione di processi produttivi eco-friendly, la promozione della produzione a basso impatto e la gestione efficiente delle risorse sono diventate priorità assolute, mentre la digitalizzazione – in particolare IoT e AI – sta trasformando significativamente i settori consentendo, tra l’altro, un‘esperienza di shopping personalizzata e senza soluzione di continuità tra canali fisici e digitali.

È lo scenario che si è tratteggiato a Il Salotto Milanese, la realtà creata da Massimo Colautti per promuovere il Made in Italy luxury di nicchia ed essere punto di incontro culturale e di business, in occasione dell’avvio del #Road2Servitization di Strategia&Controllo, società di management consulting insediata al Polo Tecnologico Alto Adriatico di Pordenone. Il primo talk, moderato dal socio e amministratore di Stragegia&Controllo Giovanni Cadamuro, ha chiamato a dar voce alle trasformazioni in atto i vertici di una pluralità di importanti realtà istituzionali e aziendali italiane.

Le aziende che stanno abbracciando questa visione, ovvero l’integrazione di sostenibilità e digitalizzazione nei loro modelli di business, stanno dimostrando di essere all’avanguardia in un mercato in continua evoluzione, ha rimarcato il confronto, cui sono intervenuti, insieme a Colautti e Cadamuro, Lucio Lamberti, Professore Ordinario di Marketing Omnicanale e Marketing Analytics presso la School of Management del Politecnico di Milano, Alberto Miraglia, general manager Retail Institute Italy, Andrea Vignolo, Relazioni Soci Consorzio Retex.Green, Andrea Paoli, IoT corporate sales manager Vodafone Business Italia, Cristian Paravano, AD Sarno Display e Director Gruppo Gatto, Guido Pascotto, CFO Bcademy, Luca Amato, business developer director Lumson Italia e Stefano Calò, sales&business developer Arvato.

Lamberti ha ricordato come la tecnologia nasca come fattore abilitante e non come fine, per questo deve essere sviluppata avendo molto chiaro impiego e bisogno che va a soddisfare. Paoli ha evidenziato il valore della digitalizzazione e dell’innovazione per una sostenibilità reale nel mondo del fashion portando gli esempi del smart camerino di Mango, delle smart label e delle smart logistica. Vodafone Business si è posta l’obiettivo di azzerare le sue emissioni entro il 2030 e di tutta la sua catena del valore entro il 2040.

Paravano ha sottolineato l’importanza del cliente nella definizione strategica, tattica ed esecutiva dell’azienda e ha enfatizzato il processo di collaborazione con i principali clienti dell’azienda per sviluppare soluzioni visual sostenibili, che consentano alle aziende clienti di conseguire il connubio tra performance, tutela ambientale e benessere sociale.

Vignolo ha posto l’attenzione sull’impatto della normativa che dal 2024 richiederà alle aziende di gestire il riciclo dei rifiuti, portando di fatto alla nascita dell’eco-contributo anche nel settore moda e tessile.

Pancotto ha spiegato come la blockchain possa contribuire alla trasparenza, alla privacy e all’efficienza operativa, rivoluzionando il modo di fare business delle aziende di tutti i settori. Miraglia ha riconosciuto che in uno scenario sempre più digitale, lo store fisico mantiene il suo ruolo centrale nel creare, consolidare e mantenere il rapporto tra il brand e il cliente. Amato ha messo in luce il ruolo centrale della sostenibilità nel settore del packaging cosmetico, illustrando il programma CSR di Lumson. Calò ha spiegato come l’azienda si muove verso la sostenibilità attraverso la selezione attenta dei propri partner, l’ottimizzazione dei servizi logistici, la riduzione degli sprechi di carta e l’utilizzo di energie rinnovabili.

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