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REF 2024, apre la danza internazionale al Teatro dell’Opera di Roma

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Dal 4 settembre al 17 novembre, 100 spettacoli, 700 artisti dal mondo

Roma, 17 apr. (askanews) – Cento progetti tra musica, danza, teatro, arti digitali e creazioni per l’infanzia, 300 repliche in 20 spazi della capitale, con all’opera 700 artiste e artisti provenienti da tutto il pianeta. È la trentanovesima edizione del Romaeuropa Festival, in programma dal 4 settembre al 17 novembre.Una programmazione di respiro mondiale fin dall’inaugurazione del 4 settembre in co-realizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma, con il prestigioso Ballet de l’Opéra de Lyon che abbinerà nella stessa serata Mycelium – coreografia commissionata al greco Christos Papadopoulos e ispirata al mondo della natura – e Biped del padre della modern dance Merce Cunningham, in dialogo con l’omonima composizione musicale di Gavin Bryars, in scena insieme al suo ensemble. E ancora Ryuichi Sakamoto, la Brussels Philharmonic, i franco-catalani Baro d’Evel le Fiandre di Jan Martens, il Sudafrica con Robyn Orlin, il Messico con i Lagartijas Tiradas al Sol, sono soltanto alcune dele suggestioni artistiche di un REF 2024 che viaggerà su tutti i continenti.Ma che non per questo dimenticherà l’Italia, come spiega il direttore del Festival, Fabrizio Grifasi: ‘Drammaturgie, testi di letteratura, Giorgina Pi con Bluemotion, Daria Deflorian con La Vegetariana, Pier Vittorio Tondelli e Altri Libertini, messi in scena da Licia Lanera, il debutto de lacasadargilla con Rosalinda Corti, lo spettacolo su Alberto Sordi di Frosini, Timpano e Lorenzo Pavolini’.Oltre al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma, che rendono possibile la realizzazione del festival, Romaeuropa può vantare i percorsi costruiti con alcune delle più prestigiose realtà nazionali e internazionali: dalla rinnovata partnership per il programma Dance Reflections di Van Cleef & Arpels, volto alla diffusione della danza contemporanea, alla partnership triennale con Flanders State of The Art (2023-2025), con il quale si svolge per il secondo anno il focus dedicato alla scena fiamminga, fino alle collaborazioni con tutti i teatri e le istituzioni culturali nazionali e internazionali operanti sul territorio che partecipano e accolgono il festival.

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