PALERMO – Arresti domiciliari per un ex deputato dell’Assemblea regionale siciliana e per una dirigente medica dell’Azienda ospedaliera Papardo di Messina. Si tratta di Antonio Catalfamo e di Francesca Paratore. I due sono coinvolti in una inchiesta della Procura di Messina che ipotizza i reati di tentata concussione e corruzione.
L’INDAGINE SU CATALFAMO E PARATORE
Le indagini, portate avanti dal Comando provinciale della guardia di finanza, hanno acceso i riflettori su alcune gare dell’Azienda Papardo che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero state “condizionate” da interessi privati riconducibili al politico e al dirigente medico. Secondo la guardia di finanza, i due avrebbero tentato di agevolare persone a loro vicine imponendo la loro assunzione nelle ditte private che si aggiudicavano gli appalti per i servizi di pulizia e sanificazione dell’ospedale. Altre persone sarebbero state “avvantaggiate” nella partecipazione a concorsi pubblici o nella predisposizione di bandi “ad hoc” da parte dell’azienda ospedaliera.
“STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA DELL’OSPEDALE”
Secondo la guarda di finanza l’Azienda ospedaliera Papardo sarebbe stata “strumentalizzata a fini politici”. La lente d’ingrandimento degli investigatori si è soffermata, in particolare, sulle elezioni amministrative della Città metropolitana di Messina, del giugno 2022, e sulle successive Regionali di settembre dello stesso anno. Catalfamo, deputato all’Ars dal 2017 al 2022, non è stato rieletto alle ultime Regionali nonostante i 3.695 voti di preferenza ottenuti nella lista Prima l’Italia. Paratore nell’ottobre 2021 è stata nominata dirigente dell’Unità operativa di Internazionalizzazione e ricerca sanitaria presso il Papardo.
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