ROMA – Nell’anno del Giubileo, la Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini non poteva che tornare protagonista della spiritualità (e della cultura) romana. La storica tappa per i credenti di ogni Anno Santo dal 1550 offre infatti la sua facciata completamente rinnovata grazie a un restauro della Soprintendenza speciale di Roma che ha curato anche l’illuminazione, ora in grado di restituire ogni dettaglio dell’impianto architettonico.
La luce regalerà altre sorprese all’interno della Chiesa con il progetto Paradisus che riprodurrà sulla volta l’opera Peregrinatio dell’artista Philippe Casanova.
Così, proprio come voluto da San Filippo Neri, i pellegrini del Giubileo 2025 potranno godere della loro Chiesa e vedere rinnovata la tradizione della lavanda dei piedi che il Papa in persona offriva loro come momento di ristoro spirituale dopo il lungo viaggio verso Roma. “Questa operazione nasce anche per la riscoperta di uno dei primi percorsi dei pellegrini, il famoso ‘giro delle Sette Chiese’ che da San Filippo Neri fu inventato. In questo modo c’è l’unione tra la valorizzazione, la riscoperta culturale e la celebrazione del Giubileo”, ha detto Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, che stasera parteciperà all’accensione delle luci sulla facciata. “Con questa illuminazione, curata dalla Soprintendenza speciale di Roma, la secolare e bellissima chiesa barocca troverà nuova bellezza, mentre con l’opera di Casanova avremo la possibilità di presentare la prima proiezione pittorica di luce che potrà essere utilizzata anche in altri edifici e chiese, anche oltre il Giubileo del 2025″.
Il nuovo progetto di illuminazione curato dalla Soprintendenza speciale di Roma e realizzato con tecnologia a led dall’architetto Egidio Ferrara sarà dunque attivo da stasera alle 20.30, mentre Paradisus – progetto di videomapping di Urban Vision insieme a Civita mostre e musei – sarà attivo da ottobre. Oltre alla facciata, restaurata con i fondi della Soprintendenza, grazie ai finanziamenti del Pnrr nei prossimi mesi verrà restaurato anche l’interno della chiesa, con un intervento che riguarderà gli apparati decorativi, ma anche gli impianti.
“Questo restauro tra cultura e spiritualità mette insieme la storia di questa chiesa e della stessa città di Roma con le iniziative per il prossimo Giubileo e l’arte contemporanea- ha detto la soprintendente Daniela Porro– La sinergia di tante realtà che si uniscono per un bene comune diventa il fulcro e il motore di un’operazione che mette al centro il recupero della bellezza e la fruizione intesa nel senso più nobile del termine. Il restauro appena concluso della facciata e la sua illuminazione sono i primi tasselli di un lavoro più vasto, che interesserà anche l’interno dell’edificio, per restituirlo nella sua interezza, al suo splendore”.
I lavori termineranno per l’inizio del Giubileo, in modo da restituire la Chiesa ai suoi fedeli in arrivo da tuto il mondo. È per loro che l’Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini e Convalescenti, fondata a Roma da San Filippo Neri nel 1548, riprenderà una delle sue più antiche tradizioni: i confratelli accoglieranno i pellegrini per la cerimonia della lavanda dei piedi come il segno cerimoniale dell’inizio del loro pellegrinaggio giubilare. Ogni singolo pellegrino riceverà un modulo da firmare nelle quattro Basiliche Maggiori – San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore – e nelle altre tre basiliche papali di Santa Croce in Gerusalemme, San Sebastiano fuori le mura e San Lorenzo fuori le mura. Alla fine del percorso ognuno dei pellegrini riceverà un attestato, segno visibile nonché memoria personale del compimento del pellegrinaggio giubilare.
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