“Polonia e Malta i rimuovano divieti, l’Italia gli ostacoli”
Roma, 11 apr. (askanews) – Con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni l’Europarlamento ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede al Consiglio Ue a inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE, sulla falsariga del diritto all’aborto inserito nella Cosituzione francese nel marzo scorso su iniziativa del presidente Emmanuel Macron. Nella risoluzione viene espressa altresì preoccupazione e “condanna per la regressione” nel campo “dei diritti delle donne” e “in tema di parità di genere a livello globale e anche in diversi Stati membri Ue”.
L’articolo 3 della Carta, secondo i deputati, dovrebbe essere modificato per affermare che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale” è la proposta di riforma dell’articolo 3 della Carta dei dirittio fondamentali della Ue che la risoluzione approvata chiede di stabilire.
La risoluzione invita i Paesi Ue a “depenalizzare completamenteú l’aborto in linea con le linee guida dell’OMS del 2022 e “a rimuovere e combattere gli ostacoli all’aborto”, invitando in particolare “Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi che lo vietano e lo limitano”. Mentre in Italia, afferma la risoluzione “úl’accesso all’assistenza all’aborto sta subendo erosioni”, con ” un’ampia maggioranza di medici che si dichiara obiettore di coscienza, cosa che rende estremamente difficile de facto l’assistenza all’aborto in alcune Regioni”.