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La salute s’impara a scuola, ecco il progetto di “peer education” targato Sima

BariLa salute s’impara a scuola, ecco il progetto di “peer education” targato Sima

ROMA – ‘La salute s’impara a scuola‘ rappresenta un percorso di promozione della salute adolescenziale nel contesto scolastico che per il secondo anno consecutivo la Sima, Società italiana di medicina dell’adolescenza, ha portato avanti in un liceo scientifico italiano. Il progetto 2023 ha previsto due itinerari di studio, uno sulla salute fisica e uno sulla salute mentale, rivolti a due gruppi di studenti del Liceo Scientifico Statale ‘G. Salvemini’ di Sorrento, con l’intervento degli esperti sanitari della Sima e delle docenti tutor della scuola. Come evento finale si è tenuta una giornata di studio presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento, l’ 8 giugno, col patrocinio del Comune di Sorrento, guidato dal sindaco Massimo Coppola, in cui gli studenti formati dagli esperti hanno elaborato dei contenuti multimediali (video e slide informative) su quanto appreso nei corsi, che hanno discusso con il pubblico dei loro coetanei, in un’ottica di peer-education.

Cristina Coppola, presidente dell’Associazione Aurora Sorrentina, che ha coordinato il progetto in collaborazione col dottor Carlo Alfaro, consigliere Sima, spiega: “Nel corso dell’anno scolastico gli esperti hanno tenuto delle lezioni in classe a due gruppi di studenti sui temi della salute adolescenziale, dispensando informazioni, materiali e spunti di riflessione e discussione. Alla fine del progetto si è tenuta una giornata di studio aperta a studenti delle scuole sorrentine, docenti, genitori, cittadini, dove i ragazzi formati, sotto la guida dei tutor, hanno discusso degli argomenti appresi, restituendoli alla platea dei loro coetanei. Questo per perseguire l’obiettivo della ‘peer education’, metodologia educativa che consiste nel formare un gruppo di studenti perché diventino ‘peer educators’, cioè portatori di informazioni e messaggi di salute nei confronti degli altri membri del gruppo, dai quali sono percepiti come ‘pari grado’, cioè loro simili, per età, status e problematiche, il che li rende, ai loro occhi, interlocutori credibili e affidabili, degni di rispetto e confidenza”.

DUE PERCORSI DI STUDIO

Carlo Alfaro aggiunge: “Due sono stati quest’anno i percorsi seguiti dagli studenti. Il primo, ‘I seguaci di Ippocrate. Conoscere per aiutare. Il primo soccorso insegnato ai laici’, con docente referente la professoressa Enza Schiazzano, esperti esterni i medici Carlo Alfaro, Francesca Incudine, Luca De Franciscis. Il primo percorso ha posto l’accento sul primo soccorso, quale fase iniziale delle cure di emergenza di cui un malato o infortunato necessitano, prima dell’intervento del Medico. E’ un tempo sempre fonte di ansia e di insicurezza, ma è considerato fondamentale per salvare vite o migliorare gli esiti. Questo corso ha voluto fornire agli studenti strumenti per colmare il vuoto temporale che intercorre tra la manifestazione del problema e la visita medica, fornendo informazioni complete e accurate, rispondendo a domande e dubbi, smontando falsi miti, pregiudizi e paure infondate, incoraggiando scelte e azioni consapevoli, prevenendo errori e rischi, riducendo l’ansia del non sapere cosa fare. La classe coinvolta è stata la IV E dell’indirizzo Bio-Medico. L’altro percorso, ‘Life Long Learning – Orientamento per la vita’ ha avuto quale docente referente la prof.ssa Emanuela Rajola ed esperti esterni il medico Carlo Alfaro e la psicologa Alessia Russo. Studenti dell’Istituto di classi e anni diversi hanno svolto un percorso di apprendimento/orientamento permanente attraverso la conoscenza del funzionamento della propria mente, la scoperta di se stessi, le proprie passioni ed attitudini, i reali interessi scevri dai dettami estemporanei delle mode passeggere. Obiettivo del percorso è stato fornire strumenti utili alla realizzazione del sé nell’iter prima scolastico e poi lavorativo, per essere pronti a inserirsi nel cambiamento e ad approcciarsi al mondo con consapevolezza, autonomia decisionale, autoefficacia e creatività. Si è lavorato con i ragazzi sul concetto di apprendimento come strada al cambiamento, attraverso lo sviluppo di capacità di acquisire, interpretare, assimilare un insieme correlato di informazioni, ma anche di prendere consapevolezza delle proprie emozioni e sentimenti. L’apprendimento deve diventare un processo da mettere in campo costantemente nella vita per rispondere nel modo migliore a sfide e opportunità”.

CITTADINI INFORMATI RENDONO LE CITTA’ LUOGHI PIU’ SICURI

A proposito del progetto ‘I seguaci di Ippocrate’, la dottoressa Francesca Incudine precisa: “Il primo soccorso laico, cioè non per sanitari, che abbiano insegnato agli studenti, mira a trasmettere quali sono i gesti salvavita, come le manovre di disostruzione delle vie aeree o la rianimazione cardio-polmonare, ma anche gli interventi di base in caso di malori o piccoli incidenti. Gli argomenti trattati sono stati molti, quali ferite e medicazioni, traumi e immobilizzazioni, gestione di intossicazioni, emorragie, ustioni, malori improvvisi, cadute, crisi epilettiche, inalazione di corpo estraneo, scosse elettriche o annegamento, crisi metaboliche o cardiache o attacchi allergici. Il corso è stato articolato in 10 incontri di due ore ognuno con integrazione di nozioni teoriche e suggerimenti pratici. Indipendentemente dal fatto se decideranno di intraprendere una professione sanitaria, desiderio che molti degli studenti coinvolti nel percorso hanno manifestato, contribuire a formare cittadini informati sulle manovre di primo soccorso renderanno la casa, il posto di lavoro, la città, luoghi più sicuri. Sapere cosa desta allarme immediato e cosa può lasciare più tempo di osservazione, cosa fare per allertare velocemente i soccorsi, come operare nella loro attesa, in quale posizione di sicurezza porre l’infortunato, rappresentano risorse che potranno tornare loro utili per tutta la vita e renderli inoltre promotori di messaggi di consapevolezza tra familiari, amici, colleghi e conoscenti”.

“Quando ho tenuto l’incontro con i giovani sulle urgenze glicemiche- sottolinea Luca De Franciscis, del Collegio dei Probiviri Sima– mi hanno colpito il clima di consenso ed entusiasmo e la voglia di conoscenza, apprendimento e crescita di questi studenti. Il vantaggio dell’intervento della Sima nelle scuole è riuscire a mettere in contatto diretto il mondo dei saperi medici con il mondo degli adolescenti, che sono i diretti fruitori dei risultati dei nostri studi e ricerche. Abbiamo puntato a creare una ‘comunità di apprendimento’, in cui docenti e studenti hanno cercato di contribuire in maniera cooperativa alla costruzione di conoscenza”.

Vincenza Schiazzano, referente del progetto ‘I seguaci di Ippocrate’ aggiunge: “A integrazione delle lezioni di formazione con i medici, gli studenti hanno svolto laboratori in classe e nelle ore continua a leggere sul sito di riferimento

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