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Istat: previsto in 2023-24 -11,9% Sau a grano duro e -8,7% a orzo

AttualitàIstat: previsto in 2023-24 -11,9% Sau a grano duro e -8,7% a orzo

Stimata diminuzione Sau dell’1,9%. Superfici a cereali -6,7%
Roma, 27 mag. (askanews) – Una importante diminuzione della Superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a grano duro (-11,9%) e di quella destinata all’orzo (-8,7%) mentre si registrano lievi variazioni per le superfici investite a frumento tenero (+1,4%) e a mais (-0,9%). E’ quanto emerge dal rapporto Istat sulle Previsioni di semina per le coltivazioni cerealicole: tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, l’Istat ha condotto una indagine sulle intenzioni di semina di alcune colture erbacee, finalizzata a prevedere l’uso delle superfici cerealicole nell’annata agraria in corso (2023-2024) rispetto all’annata 2022-2023.
Nel corso dell’indagine il 70% delle aziende agricole ha indicato tra i principali fattori che potrebbero incidere sulle previsioni di semina quelli metereologici, a seguire, con il 32,4%, l’andamento dei mercati.
Nel corso dell’indagine è emerso anche che, diversamente dall’andamento degli ultimi anni, nel 2024 le previsioni registrano una diminuzione, sebbene lieve, della SAU (-1,9%) e delle superfici investite a seminativi (-1,8%), mentre si prevede una flessione più significativa delle superfici a cereali (-6,7%).
Infatti, mentre tra il 2022 e il 2023, si registra a livello nazionale un andamento piuttosto stabile delle superfici investite a cereali (+0,2%), le previsioni per il 2024 denotano invece un brusco calo che arriva al -6,7%.
L’analisi della distribuzione territoriale evidenzia la posizione di primo piano del Nord-est, dove il peso relativo delle superfici investite a cereali si attesta, nel 2023 al 28,8%, confermando sostanzialmente il dato del 2022 (29,0%). È tuttavia proprio questa l’area geografica in cui si prevede, per la nuova annata agraria, il maggiore calo del peso delle superfici a cereali rispetto al totale nazionale (-2%), giustificato probabilmente dai fattori metereologici.
Il peso dei cereali al Sud, tra il 2022 e il 2023, registra una lieve diminuzione delle superfici (dal 23,1% al 22,6%), mentre per l’annata 2023-2024 le previsioni delle aziende registrano un aumento fino al 26,1% che spingerebbe il Sud a posizionarlo subito dopo il Nord-est (+26,8%).
Nel 2023, le superfici destinate ai cereali del Nord-ovest coprono il 22,6% del totale delle superfici cerealicole nazionali, ma le previsioni di semina per il 2024 indicano un sensibile calo che porterebbe questo valore al 21,2%. Anche le Isole mostrano un trend in diminuzione (-0,5%), passando da un peso relativo delle superfici investite a cereali del 14,2% al 13,7%. Al Centro i valori continuano a mostrare un lieve aumento negli anni, i valori delle superfici investite a cereali registrati passano dall’11,3% all’11,9% nel 2023 e nelle previsioni si registra un lieve aumento al 12,2%.
Considerando le singole specie cerealicole e la loro incidenza sul totale delle superfici a cereali, emerge che le coltivazioni su cui si investe maggiormente sono il frumento duro, il mais, il frumento tenero e l’orzo.

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