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TRIESTE – Bufera sul consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Andrea Carli. Il dem, che è anche consigliere comunale a Maniago (Pordenone), proprio in questa veste in aula ha rivolto parole omofobe all’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti (“finocchio col c..o degli altri”), citando il rinnovo del contratto per i dipendenti del Comparto unico annunciato proprio da Roberti. E oggi l’assessore risponde: “Non ci soffermiamo- scrive in una nota- sulle volgarità e sugli insulti utilizzati che qualificano alla perfezione il consigliere”, premette. “È bene invece fare una riflessione su quanto sta dietro quelle bieche parole. In un momento in cui si dibatte a livello nazionale di salario minimo, c’è ancora chi, sotto sotto, percepisce il dipendente pubblico non come una risorsa su cui investire anche in termini di formazione per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi, ma solo come un costo che grava sui bilanci di una amministrazione”, fa notare Roberti.
“Come se tutto questo non fosse già di per sé abbastanza grave, va rimarcato con forza che il contratto appena firmato era scaduto da due anni. Un periodo- ricorda Roberti- caratterizzato dalle difficoltà causate dalla pandemia e dalla crisi energetica che abbiamo potuto affrontare al meglio proprio grazie al contributo determinante del comparto pubblico”. Oltre a omettere “che i bilanci degli enti locali del Friuli Venezia Giulia – come rilevato a più riprese dalla stessa Corte dei conti – godono di ottima salute, il consigliere in questione sorvola sul fatto che alla sottoscrizione dei contratti si giunge sempre a conclusione di una trattativa con le organizzazioni sindacali. In particolare- aggiunge l’assessore- questi patti non sono stipulati dalla Regione ma dalla delegazione trattante che rappresenta tutte le parti datoriali”.
Roberti ricorda inoltre che riguardo al contratto collettivo regionale 2019-2021 “la Regione ha deciso di stanziare 3 milioni di euro per l’incremento del salario aggiuntivo finalizzato a continuare il percorso di perequazione del trattamento economico dei dipendenti degli enti locali con quello dei colleghi regionali. Per Roberti la soddisfazione per la firma del Ccrl 2019-2021 è legata soprattutto all’introduzione di svariate disposizioni fortemente richieste dagli enti locali come l’azzeramento del tetto dello straordinario; l’indennità per i piccoli Comuni caratterizzati da attività e responsabilità multidisciplinari; la facoltà di conferire l’incarico di P.O. ai dipendenti di categoria C; la possibilità di incrementare l’indennità di P.O., il cui valore massimo viene ora allineato a quello della Regione; l’introduzione della la norma intesa a ridurre il fenomeno del “turismo concorsuale”; la disciplina organica per il personale delle forme associative.
“Infine, a quanto pare non è un caso che lo stesso rappresentante dell’opposizione in Consiglio regionale, in sede di dibattito sulla manovra di assestamento di bilancio, si sia reso protagonista di un’altra battuta infelice, oltre che irrispettosa, nei confronti dei dipendenti dell’Amministrazione, nella quale – in riferimento al futuro trasferimento degli uffici regionali in Porto vecchio – ha sostenuto che la scelta veniva intrapresa dalla Giunta ‘per portare il personale regionale a bere il caffè in riva al mare’. Un’allusione che dubito sia stata apprezzata dai dipendenti della Regione, la cui professionalità e la cui dedizione al lavoro rappresentano un valore aggiunto riconosciuto trasversalmente da tutti. Meno che da uno, evidentemente”.
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