NAPOLI – Mentre sui social si assommano i messaggi di cordoglio da tutto il mondo tra chi conosceva o aveva lavorato con Adrienne Vaughan, la manager americana morta a seguito delle ferite riportate in un incidente in mare avvenuto giovedì 3 agosto, in Costiera Amalfitana, continuano le indagini per chiarire cosa è accaduto nello specchio d’acqua antistante il Fiordo di Furore. Intanto nei confronti dello skipper 30enne Elio Persico alla guida della barca su cui, con il marito ed i due figli, viaggiava la presidente di Bloomsbury Usa – costola americana della casa editrice britannica che ha pubblicato i romanzi di Harry Potter – sono stati formulati i reati di naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose. L’uomo è risultato postivo al test tossicologico e alcolemico a cui è stato sottoposto poco dopo l’incidente.
Ma, come sottolineato dal Procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli in occasione di una conferenza stampa tenuta oggi, questi dati “non sono di per sè significativi”, ovvero occorrerà verificare se e quanto Persico fosse lucido quando ha compiuto la manovra che ha sbalzato la 45enne dal prendisole del motoscafo noleggiate in acqua, ingranando poi la retromarcia che ha causato alla donna, rimasta impigliata nell’elica, le ferite rivelatesi mortali. In acqua, ma più distante, anche la figlia 14enne della vittima che si è aggrappata a un salvagente.
ANCHE IL MARITO DELLA VITTIMA TRA I TESTIMONI
Tra le testimonianze raccolte dai giudici, una settantina, c’è anche quella del marito di Vaughan, rimasto ferito ed operato ad una spalla, che in considerazione delle sue condizioni emotive sarà riascoltato nei prossimi giorni. Considerati testimoni anche le persone che erano a bordo del Tortuga – il veliero contro cui il motoscafo si è scontrato e dove era in corso un party di matrimonio – alcune delle quali hanno realizzato in diretta i video dell’incidente poi divenuti virali sui social. Ascoltato anche il comandate di questa imbarcazione, Tony Gallo. Per la procura di Salerno ruolo nella dinamica dell’incidente lo hanno anche la ricostruzione della rotta e la velocità delle due imbarcazioni, tanto che nei prossimi giorni si lavorerà su queste circostanze tecniche.
BORRELLI (AVS): NORME PIÙ SEVERE PER IL CODICE DELLA NAVIGAZIONE
“Le vie del mare – dichiara in una nota il deputato di Avs Francesco Borrelli – assomigliano sempre più alle arterie stradali cittadine, intasate, pericolose e popolate da incivili e criminali. Dobbiamo evitare che la deriva degli omicidi stradali si traduca in mare con la stessa drammaticità. Per questo proporrò norme più severe per il Codice della Navigazione. Chi conduce una barca deve attenersi alle norme di sicurezza e, in caso contrario, deve pagarne le conseguenze in modo serio”. Il parlamentare campano da tempo rilancia l’allarme per il crescendo di “comportamenti irresponsabili in mare” che gli sono segnalati. “Proprio in queste ore – continua – mi sono giunte altre due segnalazioni. Tanti i video postati sui social che noi denunciamo anche di minori alla guida di potenti motoscafi ripresi con i cellulari dai loro genitori. Contro questa deriva di irresponsabilità criminale è fondamentale rafforzare i controlli contro i ‘delinquenti del mare’ non meno pericolosi dei delinquenti della strada”.
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