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G7, Tajani sul mandato di arresto per Netanyahu: “Dobbiamo capire le regole”

MondoG7, Tajani sul mandato di arresto per Netanyahu: “Dobbiamo capire le regole”

FIUGGI – “Per applicare gli obblighi della sentenza della Cpi, bisogna capire bene quali sono questi obblighi. Se si capiscono quali sono le regole saremo pronti a rispettarla. Ma almeno finché in carica, il mandato d’arresto per Netanyahu è inapplicabile”. Così risponde il ministro Tajani ai giornalisti che lo sollecitano sul rispetto del mandato d’arresto nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu, nella conferenza stampa di chiusura dei lavori del G7 Esteri a Fiuggi e Anagni. “Fino ad ora l’unico caso riguarda la Serbia ma sono stati i serbi a consegnare Milosevic alla Corte. Ma io sono pragmatico: per questo diciamo che vanno lette le carte”. Tajani ha spiegato che “in alcune righe al G7 si è trovato un accordo: nell’esercizio del proprio diritto di difesa, Israele è tenuto a rispettare gli obblighi internazionali. Rispetteremo il diritto e i nostri obblighi, ma bisogna capire bene le regole, e quali sono le regole. Inoltre Israele non riconosce la Corte penale internazionale”.

Tajani continua: “C’è chi ha obiettato inoltre che le prime tre grandi cariche dello Stato godono dell’immunità. Chi decide? Non decidono gli Stati, decidono i magistrati. E poi bisogna capire cosa avverrà se sarà arrestato: non credo che Netanyahu andrà mai in un Paese in cui sarà arrestato”. E se pure andasse, “come si farà?”, si chiede il vicepremier. Ancora Tajani: “Se Netanyahu viene in un Paese, la Corte deve fare richiesta a un magistrato nazionale e poi applicare il mandato. Bisogna prima inoltrare una richiesta. E poi è un cittadino che non viaggia da solo: è difficile arrestare un capo di governo”.

CISGIORDANIA, G7: PREOCCUPA DEGRADO SICUREZZA

“Esprimiamo la nostra preoccupazione per il progressivo deterioramento della condizione di sicurezza in Cisgiordania. È necessario che tutte le parti coinvolte si astengano da azioni unilaterali e da dichiarazioni divisive che possano minare la prospettiva di una soluzione a due Stati, tra cui l’espansione israeliana degli insediamenti e la ‘legalizzazione’ degli avamposti di insediamento. Condanniamo fermamente la crescente violenza dei coloni estremisti contro i palestinesi, che mina la sicurezza e la stabilità in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura”. Questa la posizione espressa dai leader del G7 sulla Cisgiordania occupata, illustrata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a conclusione dei lavori a Fiuggi e Anagni.

La dichiarazione prosegue: “Assicurare la stabilità economica in Cisgiordania è fondamentale per la sicurezza regionale. Esortiamo le autorità israeliane a svincolare tutti le entrate fiscali trattenute, a rimuovere le misure che aggravano la situazione economica in Cisgiordania e a estendere i rapporti bancari di corrispondenza con le istituzioni finanziarie palestinesi”.
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