Lo hanno indicato quattro funzionari alla Nbc
Roma, 16 apr. (askanews) – La risposta di Israele all’attacco senza precedenti sferrato dall’Iran nella notte tra sabato e domenica sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi sul colpire obiettivi chiave al di fuori della repubblica islamica. Lo hanno indicato quattro funzionari statunitensi alla Nbc.
Sottolineando che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni con funzionari israeliani prima dell’attacco e che l’approccio di Israele potrebbe essere cambiato da allora, i funzionari hanno affermato che la mancanza di gravi danni provocati da Teheran potrebbe portare Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran in risposta – cosa che gli alleati di Israele hanno avvertito che rischia di far sprofondare il Medio Oriente in una guerra totale – i funzionari hanno indicato alla Nbc che Israele potrebbe colpire i “proxy” dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.
Secondo quanto riportato, gli Stati Uniti si aspettano che Israele fornisca aggiornamenti sulle decisioni prese, ma non intendono prendere parte ad alcuna reazione di ritorsione. Ieri, un reportage – che non ha citato fonti – dell’emittente israeliana Channel 12 ha affermato che il gabinetto di guerra dello stato ebraico ha deciso di colpire “chiaramente e con forza” l’Iran con una risposta volta a inviare il messaggio che Israele “non permetterà che un attacco di tale portata nei suoi confronti passi senza una reazione”.
Tuttavia, Channel 12 ha aggiunto che Israele non vuole che la sua risposta scateni una guerra regionale o che smembri la coalizione che lo ha aiutato a difendersi dall’attacco iraniano.
Ha inoltre sottolineato che lo stato ebraico è determinato a coordinare la sua azione con gli Stati Uniti.