ROMA – “Il ddl Zan non andava proprio fatto. La legge per queste discriminazioni esiste già. Rispetto a quanto sta accadendo di altro in Italia, poi, è ridicolo porre l’attenzione su questo argomento. Non può portare via così tanto tempo all’Aula e ai cittadini. Non è possibile che la sinistra si concentri su Ius soli e ddl Zan: è disarmante per quanti si trovano in difficoltà”. Così Eloisa Fanuli, dirigente della Lega Lazio, intervistata dall’agenzia Dire, in merito al ddl Zan e alle divisioni che sta generando anche nel mondo delle associazioni e nella società civile.
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“TEMPI IMPREVEDIBILI, IO VOGLIO ESSERE CHIAMATA MAMMA”
Al momento “il decreto è fermo – ha spiegato – e i tempi sono imprevedibili dato il governo di larghe intese che abbiamo”. Sulla cultura che secondo la dirigente della Lega Lazio fa da cornice a questo provvedimento, Fanuli ha detto con fermezza: “Da donna, mamma e figlia non accetterò mai che mi si imponga di essere chiamata genitore 1 o 2 e non mamma”.
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