ROMA (ITALPRESS) – La prima ondata della pandemia ha avuto per epicentro il Nord. La crisi economica si è però presto estesa al Mezzogiorno dove con più drammaticità si è tradotta in emergenza sociale incrociando un tessuto produttivo più debole, un mondo del lavoro più frammentario e una società più fragile. Ogni mese di lockdown è costato quasi 48 miliardi, il 3,1% del Pil italiano, oltre 37 dei quali persi al Centro-Nord (3,2% del Pil) e quasi 10 nel Mezzogiorno (2,8% del Pil). E’ quanto emerge dal Rapporto Svimez 2020 sull’economia e la società del Mezzogiorno. Il Pil del Mezzogiorno risulterebbe a fine 2020 al di sotto del suo picco minimo del 2014 e inferiore di 15 punti percentuali rispetto al 2007 (il Centro-Nord di circa 7).
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