Progetto Made in Italy. Primo lancio il 10 agosto
Roma, 12 apr. (askanews) – Siamo soli nell’Universo? Da questa domanda, che l’umanità si pone da sempre, è nato il progetto italiano “Star Bottle” che offre la possibilità a chiunque nel mondo di inviare un messaggio nello spazio profondo.
A 50 anni dall’invio dal radiotelescopio di Arecibo di un messaggio radio verso potenziali civiltà aliene, i tentativi di comunicazione con altri mondi sono andati avanti su iniziativa ad esempio della Nasa con le sonde Pioneer e Voyager che hanno trasportato messaggi e simboli della nostra civiltà. La differenza, ha spiegato Domenico Zambarelli, editore di “Cosmo 2050” e responsabile di “Star Bottle” durante l’evento di presentazione, è che il progetto italiano “vuole dare a tutti la possibilità di inviare un messaggio (testo, immagine, audio o video) verso la Via Lattea. Un modo per avvicinare le persone allo spazio, un’iniziativa di democratizzazione dello spazio”.
L’iniziativa, complessa dal punto di vista tecnico e scientifico, è stata realizzata grazie alla partnership tra l’operatore europeo di telecomunicazioni M3Sat e Telespazio, società del gruppo Leonardo, che ha messo a disposizione un’antenna presso il centro spaziale del Fucino ed è sostenuta in parte dalla Simest, che, ha aggiunto Zambarelli, “ha partecipato e parteciperà agli investimenti promozionali esteri in quanto marchio mondiale del Made in Italy”.
I messaggi saranno raccolti a partire dal prossimo primo maggio sulla piattaforma online di Star Bottle, convertiti in codice binario, ha detto Zambarelli “che per noi è un linguaggio universale” e poi “trasferiti sulla piattaforma di Telespazio al Fucino per essere lanciati verso la Via Lattea il 10 agosto”, notte di San Lorenzo quando per tradizione si scruta il cielo a caccia di stelle cadenti, lo sciame di Perseidi, frammenti di cometa che attraversano le notti in quel periodo. Quest’anno è previsto un secondo lancio il 21 dicembre, in occasione del solstizio d’inverno. “È nostra convinzione che scegliere due date astronomicamente importanti rafforzi il progetto ma offra anche lo spunto a chi, magari semplicemente incuriosito dall’opportunità di spedire un messaggio verso lo spazio, voglia saperne di più sulla scienza del cielo”, ha detto Walter Riva, direttore responsabile di Cosmo 2050.
Altri due lanci sono in programma l’anno prossimo e si sta lavorando per individuare target più specifici all’interno della nostra galassia per l’invio di messaggi punto a punto. La trasmissione verso lo spazio profondo avverrà sulla frequenza di 2115 MHZ che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha assegnato, per 20 anni, a Star Bottle.
“Star Bottle vuole essere portavoce di socialità universale”, ha spiegato il responsabile del progetto aggiungendo che prima di lasciare il proprio messaggio sulla piattaforme bisognerà aderire a un codice etico perché non sono ammessi messaggi di odio o di violenza. Si tratta di messaggi a pagamento (si va dai 14,50 euro per un testo ai 29 euro per un video) e una parte del ricavato andrà a finanziare borse di studio per l’Italia e l’estero con l’ambizione di costruire in futuro un alfabeto universale.
“L’umanità cerca da tempo di comunicare con l’esterno, di superare i confini con vari segnali. Mandare un messaggio nello spazio – ha detto l’astrofisico e divulgatore Luca Perri – serve soprattutto a noi, qui sulla Terra, per capire cosa siamo e cosa vogliamo essere. Comunicare con il Deep Space ci permette di lasciare un segno indelebile, un nostro segno tangibile nell’Universo: l’umanità c’è stata. Più siamo a mandare questi messaggi, più democratizzeremo lo Spazio, più avremo possibilità di mandare il messaggio giusto. La speranza è che ognuno di noi costruisca un pezzetto di questa inedita comunicazione, un compito che spero possa avvicinare più persone possibili allo Spazio”.